Le imprese di costruzione italiane all’estero triplicano il fatturato in un decennio

Le imprese di costruzione italiane all’estero triplicano il fatturato in un decennio

È sempre più in crescita il fatturato all'estero delle imprese italiane di costruzione, confermando una tendenza che è vitale se si considera l'involuzione fortissima del mercato interno. Nel 2013 le imprese italiane hanno ottenuto commesse all'estero per 17 miliardi di euro, raggiungendo un fatturato di 9,5 miliardi di euro, +9,5% rispetto all'anno precedente e più del triplo (+206%) rispetto al 2004, quando il fatturato era di 3 miliardi.

A fare il punto sull'importanza del fatturato prodotto all'estero dalle imprese italiane, ormai il 60 % del fatturato complessivo, è il Rapporto Ance presentato nei giorni scorsi a Villa Madama con il ministero degli Esteri. Oltre la mera lettura delle cifre, il rapporto fotografa un settore che è stato in grado di evolversi e diversificare le proprie strategie di business, affiancando alle infrastrutture a rete, il core delle imprese italiane, operazioni di sviluppo immobiliare nel settore abitativo, non residenziale e ricettivo e interventi in ambito ambientale come la realizzazione di depuratori o gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti.

E insieme all'attività realizzativa, un ruolo sempre più centrale assume l'attività gestionale, con contratti di concessione in settori strategici, come autostrade, sanità, generazione e distribuzione dell’energia o dell’acqua, che pur impegnando le imprese per molti anni generano entrate importanti che permettono di abbattere i costi di costruzione.

Un successo il cui merito, secondo l'Ance, va attribuito alla capacità tecnica e professionale italiana:

“L’elevata tecnologia raggiunta, infatti, e l’intenso lavoro di diplomazia economica hanno portato nell’ultimo anno al raddoppio del valore delle commesse acquisite nei Paesi del G20, notoriamente molto più competitivi e difficili da penetrare. Nel 2013 l’ammontare dei nuovi lavori acquisiti in quest’area ha superato infatti gli 8 miliardi di euro, vale a dire il 46% del totale”.

A livello geografico, il Sudamerica si conferma la regione dove le imprese italiane realizzano il maggior importo, con un peso che però sta scendendo gradualmente (era il 30% nel 2012, è diventato il 24% nel 2013). Segue a ruota il Medio Oriente, ormai il secondo mercato per le imprese: i lavori in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar e Paesi affini rappresentano nel 2013 il 16% del portafoglio ordini (era il 10% nel 2012). Restano invariate le quote del Nord Africa (10,8%) e dell’Africa Sub-Sahariana (11,6%), mentre appaiono in calo le commesse nei Paesi Ue ed extra Ue. Crescono infine il Nord America (6% del totale) e l'Australia, dove operano al momento 4 imprese con contratti di valore superiore al miliardo di euro.

Il rapporto Ance è consultabile in versione integrale a questo link.

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